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Standard cura diabete 2018

Standard cura diabete 2018

Sono disponibili sui siti di AMD e SID Italia gli “Standard di Cura italiani per la cura del diabete mellito 2018”. Le nuove linee guida analizzano tutti gli aspetti relativi alla gestione del diabete.

 

Aver cura di stessi con il diabete: le gengive

Aver cura di stessi con il diabete: le gengive

1. Non fumare

2. Lavare bene denti e gengive. Preferire lo spazzolino elettrico a quello manuale

3. Pulire gli spazi interdentali è fondamentale. Quando lo spazio lo consente utilizzare gli scovolini al posto del filo

4. Lavare denti e gengive almeno due volte al giorno per 4 minuti

5. Dentifrici e collutori specifici sono utili in aggiunta alla pulizia dei denti e delle gengive, ma da utilizzare sotto prescrizione del dentista

6. Introdurre adeguate quantità di vitamina C e antiossidanti attraverso una dieta ricca di frutta e verdura

7. Sottoporsi almeno due volte all’anno a una seduta di igiene professionale e a un controllo dal dentista

8. Durante la visita di controllo chiedere di eseguire sempre il test PSR* per controllare la salute delle gengive

9. Se le gengive sanguinano, sono arrossate o l’alito è cattivo, andare subito dal dentista per una valutazione adeguata

10. Non trascurare le infiammazioni gengivali anche superficiali per evitare che si trasformino in parodontite. In caso di parodontite farsi curare secondo le linee guida disponibili qui.

*il test è indolore e in 5 minuti permette di valutare la presenza di gengive sane, la presenza di infiammazione superficiale (gengivite) o un problema profondo (parodontite)

Diabete: i diabetologi italiani danno la linea

Diabete: i diabetologi italiani danno la linea

Le vaccinazioni entrano a pieno titolo anche nelle raccomandazioni degli standard di cura del diabete mellito 2018, le nuove linee guida italiane redatte dalla Società italiana di diabetologia (Sid) e l’Associazione medici diabetologi (Amd) e presentate al Congresso nazionale Sid. Non solo anti-influenzale e anti-pneumococcica, ma anche i vaccini anti-morbillo-parotite-rosolia, anti-varicella-zoster e anti-meningococco sono infatti raccomandati nei soggetti con diabete.

I diabetici, affermano gli esperti, non hanno un buon rapporto con le malattie infettive. Per questo, è meglio mettere in campo tutti i possibili strumenti per prevenirle, a partire dalle vaccinazioni. Influenza e polmonite, ad esempio, sono associate ad elevata mortalità nelle persone affette da diabete, che hanno anche un aumentato rischio di infezioni pneumococciche. E’ stato evidenziato inoltre che i soggetti con diabete sono ad elevato rischio di setticemia nel corso di un ricovero ospedaliero, con tassi di mortalità fino al 50%. Oggi disponiamo di vaccini “sicuri ed efficaci – sottolinea il presidente Sid Giorgio Sesti – che possono ridurre notevolmente il rischio delle gravi complicanze di queste malattie. Vi sono prove scientifiche che evidenziano come i soggetti diabetici hanno adeguate risposte cliniche alle vaccinazioni, è dunque opportuno raccomandare che i soggetti con diabete si sottopongano alla vaccinazione anti-influenzale annuale e, almeno una volta nella vita, alla vaccinazione anti-pneumococcica. Dovrebbero inoltre sottoporsi, anche in età adulta, alla vaccinazione anti-morbillo-parotite-rosolia, qualora non risultassero immuni anche ad una sola delle tre patologie incluse nel vaccino”. Come diabetologi, aggiunge Sesti, “siamo fortemente pro-vax perché i dati scientifici dimostrano che i pazienti diabetici traggono grandi vantaggi dall’immunizzazione: si riducono infatti i ricoveri e la mortalità ed i pazienti, inclusi i bambini, rispondono bene”. I diabetici di tipo 1 sono inoltre esposti ad un incrementato rischio di infezione meningococcica invasiva. Pertanto, si raccomanda l’immunizzazione con vaccino anti-meningococco. La presenza di diabete può inoltre aumentare il rischio di patologia da herpes zoster. Oltre ai soggetti anziani, dunque, la vaccinazione andrebbe offerta anche ai soggetti con diabete.

Le nuove linee guida raccomandano inoltre le terapie anti-colesterolo di nuova generazione, con gli inibitori di pcsk9: si tratta di nuovi e potenti strumenti terapeutici, da poco disponibili in Italia. Vengono somministrati a cadenza quindicinale o mensile e sono in grado di ridurre in maniera importante i livelli di colesterolo cattivo LDL nei pazienti già sottoposti a trattamento con statina. Pertanto, conclude Sesti, “gli inibitori della PCSK9 possono trovare impiego nei soggetti diabetici con i profili di rischio cardiovascolare più alti, nei quali le statine non sono sufficienti”.