Bambini, il buongiorno si vede dalla colazione

Bambini, il buongiorno si vede dalla colazione

la-colazione-giusta-per-i-bambini-sana-e-nutriente

Negli ultimi anni numerose pubblicazioni hanno messo in relazione un’adeguata prima colazione con una maggiore capacità di memoria, un miglioramento del livello di ascolto e comprensione, così come nella capacità di risolvere problemi matematici. L’ideale, quindi, prima di andare a scuola. “Io comincio bene” è il nome della campagna lanciata nell’anno scolastico 2016-17. Secondo l’indagine “Le mamme e la colazione dei figli in età scolare”, realizzata dall’Osservatorio Doxa Aidepi, nove mamme su dieci sono convinte che una corretta colazione abbia un impatto positivo sul rendimento scolastico dei propri figli. Uno studio dell’università di Cardiff è arrivato ad associare un buon primo pasto della giornata con migliori voti a scuola, fino a due volte più alti, rispetto ai bambini che la saltano. Una ragione in più per ascoltare quello che i nutrizionisti ripetono da decenni: mai saltarla. Sempre secondo i risultati raccolti dall’Osservatorio Doxa-Aidei sembra che le cose da noi non vadano poi così male: i bambini italiani prima di andare a scuola fanno colazione quasi tutti i giorni (93% tutti i giorni, 6% 3-4 volte a settimana) e preferiscono, come dovrebbe essere, consumarla a casa.

Ma cosa mangiano i bambini e i ragazzi fra i 3 e i 18 anni prima di andare a scuola? Fanno un primo pasto all’insegna del dolce. A farla da padrone sono i biscotti (75% delle preferenze), seguiti da cereali da prima colazione, muesli e riso soffiato (58%), dolci fatti in casa (43%) e merendine (38%). Yogurt, classico o alla frutta, per il 32%. Sceglie pane o fette biscottate con creme spalmabili, marmellata o miele. Per tutti la bevanda preferita al pasto del risveglio è il latte: bevuto da solo (50%) o con aggiunta di polveri al cacao (43%), o con un po’ di caffè, soprattutto per i più grandi, nel classico caffelatte (32%) o cappuccino (23%). Succhi di frutta e spremute confezionate (26%) o fresche (20%) completano il quadro delle bevande più ricorrenti. E la frutta? Il suo consumo è un’abitudine solo per il 18% del campione.

Anche se 7 mamme su 10 dichiarano di leggere con attenzione l’etichetta nutrizionale dei cibi che portano in tavola, nella realtà fanno molta confusione sul peso della colazione nell’ambito del piano alimentare giomaliero, sulla quantità di calorie e sulla tipologia di nutrienti che dovrebbero comporla. Curiosamente sovrastimano il peso percentuale della colazione rispetto a quello degli altri pasti (solo una mamma su quattro, 25%, sa che la colazione dovrebbe assicurare circa il 20% delle calorie giornaliere di cui ha bisogno il proprio bambino, mentre il 75% delle mamme italiane pecca invece per eccesso: la metà circa indica tra il 20 e i130%, mentre i125% risponde addirittura oltre il 30%) e sottostimano la quantità di calorie necessarie perché sia adeguata alle necessità del proprio bambino (una mamma su due ritiene adeguata una colazione tra le 150 e le 300 kcal per un bambino normopeso di 6-10 anni, mentre l’importo corretto varia tra le 300 e le 450 calorie). Mamme “rimandate” anche sulla ottimale ripartizione dei nutrienti per la colazione ideale dei propri figli: circa 1 mamma su 2 ritiene, a torto, che debba essere composta principalmente da proteine, seguite da carboidrati e, infine, grassi. Mentre la formula perfetta è e resta: 70% carboidrati, 20% proteine e 10% grassi.

Gli effetti dell’obesità sottostimati dagli adulti Tre adulti su quattro non sanno che essere in sovrappeso o obesi aumenta la possibilità di sviluppare il cancro. È il dato emerso dal sondaggio online condotto dall’associazione britannica Cancer Research UK, pubblicato sul British medical journal e segnalato anche dall’Agenzia italiana del farmaco sul suo sito. Pur essendo ormai noto che l’essere in sovrappeso possa portare al diabete o malattie cardiache, molto più scarsa è la consapevolezza del rischio di manifestare il cancro. Il 75% degli adulti non è infatti a conoscenza del legame che c’è tra obesità e tumori in generale. Dal sondaggio è emerso che c’è una discreta percezione comune sul legame fra obesità e possibilità di manifestare tumori all’intestino, fegato e pancreas, ma non altrettanto, ad esempio, per il cancro del seno, dell’utero o delle ovaie. L’obesità invece è responsabile di oltre 18mila casi di tumore all’anno, sottolinea lo studio, ed è la seconda causa più comune di cancro prevenibile dopo il fumo. I casi di tumore al seno sono aumentati del 65% negli ultimi 25 anni, come conseguenza di una serie di possibili cause, tra cui l’invecchiamento della popolazione e l’obesità.

Anche questi temi saranno presenti nella Giornata Mondiale del Diabete 2016 di Bologna, il 12 novembre 2016 presso il Centro Commerciale Pianeta di via Larga, dove saranno presenti gli amici dell’Associazione Giovani Diabetici di Bologna congiuntamente a medici e operatori sanitari. Vi aspettiamo!

I commenti sono chiusi.