Regione Emilia-Romagna – Sanità. Piano regionale sulla malattia diabetica. Informativa FeDER in commissione
10/04/2017 – Il presidente Zoffoli ha sollecitato l’attivazione di un percorso di sburocratizzazione delle procedure con l’obiettivo di incentivare le collaborazioni tra associazioni e sistema sanitario
“Tra il 2004 e il 2013 in Italia 9.500 bambini sotto i 15 anni hanno avuto diagnosi di diabete, quattro di loro non ci sono più, mentre altri sette hanno lesioni permanenti a causa di una diagnosi tardiva. Questi dati non sono certo rassicuranti, in un Paese dove l’assistenza sanitaria è gratuita per tutti”. La presidente della Federazione diabete Emilia Romagna (FeDER), Rita Lidia Stara, è intervenuta sul tema diabete in commissione Politiche per la Salute e Politiche sociali, presieduta da Paolo Zoffoli.
In Emilia-Romagna, ha sottolineato Stara, “siamo riusciti a unire sotto un’unica federazione tutte le associazioni che operano in ambito diabetologico e abbiamo formato 1.200 operatori; tanti, inoltre, sono i progetti attivati, le collaborazioni in essere con le istituzioni e numerose le iniziative rivolte all’informazione”.
Paolo Zoffoli ha ribadito l’importanza del coinvolgimento della scuola nel percorso assistenziale del bambino. Il presidente ha inoltre sollecitato l’attivazione di un percorso di sburocratizzazione delle procedure con l’obiettivo di incentivare le collaborazioni tra associazioni e sistema sanitario.
Anche Giuseppe Paruolo (Pd) ha riaffermato la necessità di incentivare le collaborazioni tra volontariato e sistema sanitario.
Raffaella Sensoli (M5s) è intervenuta per richiedere l’attivazione di procedure più efficaci nella presa in carico di persone con questo tipo di patologia.
“I registri di patologia- è poi intervenuto Daniele Marchetti (Ln)– sono strumento importante per la qualità dell’assistenza, occorre porre l’attenzione su questo argomento”.
La Regione Emilia-Romagna ha recepito le indicazioni del piano nazionale e ha costituito il Comitato di indirizzo della malattia diabetica: i principali obiettivi del piano sono l’adozione di misure idonee a migliorare la qualità di vita e della cura, a ridurre le complicanze, ad aumentare e diffondere le competenze fra gli operatori della rete assistenziale, a coinvolgere le associazioni e a promuovere l’appropriatezza nell’uso delle tecnologie.